La biografia dei maestri del buddhismo zen
Le radici dello Zen affondano in India nel Buddhismo Mahayana e nei Sutra, in particolar modo nella raccolta della Prajñaparamita e nel Sutra del Cuore. Ma è con Bodhidharma che il Buddhismo lascia l’India per la Cina, iniziando il viaggio che porterà lo Zen, così come lo conosciamo oggi, fino a noi.
Lo Zen, infatti, fa risalire le sue origini al Maestro Buddhista Bodhidharma, leggendaria figura di monaco errante, i cui insegnamenti di pratica buddhista sono essenzialmente basati sullo studio della mente e sulla meditazione come realizzazione dell’essenza dell’essere. Questi insegnamenti presero più tardi in Cina il nome di Scuola Ch’an, in lingua giapponese Zen.
Questa scuola venne ben presto identificata coma la “Scuola Buddhista dell’Illuminazione Improvvisa”, perché mirava direttamente all’esperienza dello stato di Illuminazione “qui e adesso”. Vale a dire che questa scuola aprì una Via nella quale è possibile vivere la propria personale esperienza di Illuminazione, come accadde al Buddha Shakyamuni in questa vita.
Possiamo dire, quindi, che lo Zen nacque dall’esperienza diretta del Buddha e che siamo nel cuore del suo insegnamento, nell’essenza della Via.
Lo Zen in Cina e successivamente in Corea, Vietnam e Giappone, si spogliò di tutti gli aspetti speculativi indiani del primo Buddhismo, per configurarsi sempre più come la Via diretta all’Illuminazione, all’esperienza al di là di ogni parola e credo.
Maestri del Buddismo Zen

Sesto patriarca del Buddhismo Ch’an (Zen in giapponese), Daikan Eno è considerato il più famoso dei patriarchi cinesi. A lui si fa risalire la “Scuola Buddhista dell’Illuminazione Improvvisa”. Dopo la sua morte, i discepoli riunirono i suoi scritti e insegnamenti in un testo conosciuto come Il Sutra della Piattaforma del Sesto Patriarca.
Patriarca della scuola Soto Zen giapponese, Dogen Kigen è riconosciuto come una delle più importanti figure filosofiche e religiose del Giappone. Nato a Kyoto, a sette anni già leggeva i classici in cinese e a nove i testi classici buddhisti Teravada. A diciotto anni, dopo un periodo trascorso nel monastero Hieizan di Scuola Buddhista Tendai, si rese conto che il solo studio, per quanto profondo, non fosse sufficiente per realizzare l’Illuminazione e, dopo aver praticato con importanti maestri di Scuola Zen Rinzai, partì per la Cina alla ricerca delle radici dell’insegnamento zen, allora poco conosciuto in Giappone. In Cina, nel 1225, studiò sotto i Maestri Musai e Nyojo. Da quest’ultimo ricevette la trasmissione del Dharma, diventando suo successore. Tornato in Giappone praticò in diversi Templi sino a stabilirsi al Dai Butsu, che divenne poi Eihei-Ji Tempio dell’Eterna Pace, facendo fiorire il suo insegnamento Soto Zen. Oggi il Monastero Eihei-Ji, assieme al Tempio Soji-Ji, è uno dei più importanti della scuola Soto Zen. Tra i numerosi testi che il maestro Dogen scrisse, Shobogenzo. L’Occhio e il Tesoro della Vera Legge è considerato uno dei più importanti testi religiosi e filosofici di tutti i tempi del Giappone.
Quarto successore del Maestro Dogen, Keizan formalizza e codifica la scuola Soto Zen ordinando allo Zen monaci e laici.
É con lui che lo Zen penetra nelle strutture sociali e si afferma come una delle più importanti scuole Buddhiste in Giappone.